Colui
i cui Dosha sono in equilibrio, il cui appetito è buono,
i cui Dhatu funzionano normalmente, i cui Mala sono in
equilibrio e il cui ego, la mente, i sensi siano
permeati dalla beatitudine del Sé, questa è una persona
sana
Nell’attuale società
ove l’incessante necessità di un lavoro, ci porta a programmarci le giornate,
le settimane e quant’altro, non teniamo conto della nostra macchina corporea.
E’ la mente che
programma, progetta e decide, ma senza più consultarsi con il corpo, senza più
fare caso a piccoli campanelli di allarme che esso ci trasmette.
L’Ayurveda è una scienza olistica nata in India più di 5000 anni fa,
che indica come vivere in modo naturale ed armonico, utilizzando in maniera ottimale le nostre capacità
e le potenzialità offerte dalla Natura.
Secondo la visione ayurvedica, essere in salute non vuol dire solo
non avere patologie, ma soprattutto sperimentare il perfetto equilibrio dell’organismo e della mente, che si ottiene con
un adeguato stile di vita e semplici norme di comportamento, un’alimentazione sana in accordo con la propria costituzione
individuale, un corretto uso dei sensi, dell’intelligenza e delle emozioni.
Il termine Ayurveda deriva dalle parole “ayus” e “vid” che significano rispettivamente “vita”
(intesa come durata ottimale dell’esistenza), e “conoscenza”.
La fisionomia umana ha origine dagli umori corporei, i dosha, dai tessuti, i dhatu e
dagli escrementi, mala.
Essi sono i
messaggeri delle comunicazioni che intercorrono tra la natura esterna ed
interna, e questi tre principi sostengono tutta la vita e sono qualcosa di più della sostanza fisica
di cui è composta l’anatomia.
La parola sanscrita
“dosha” letteralmente significa, “ciò che va velocemente fuori equilibrio”.
Indicano che
l’organismo umano mantiene un equilibrio delicato, che la composizione dinamica
degli elementi è sempre sull’orlo del disordine. Il corpo umano è un’eccellente
dimostrazione pratica di materia, formata da dhatu e mala, che intimamente
agiscono con i dosha.
Quando i dosha sono
in uno stato di equilibrio, sono un'energia che si muove continuamente per
sostenere le funzioni del corpo e non si possono osservare; mentre in stato di
squilibrio, i dosha diventano visibili sotto forma di muco, bile, aria e
materia fisica.
Ignorando questi
segnali, il disturbo si va via via sviluppando per tramutarsi in malattia.
Il linguaggio fisico,
psichico e cosmico del nostro corpo trae origine dai ritmi circadiani
dell’universo attivatisi alcuni miliardi di anni fa, quando nacquero i cinque
grandi elementi:
spazio, aria, fuoco,
acqua e terra.
La combinazione dei
5 elementi dà luogo alla costituzione degli esseri viventi e in
particolare dell’Uomo, la cui persona (intesa come corpo, mente ed
anima) è un equilibrio unico e irripetibile di tre “umori” o principi
fisiologici che sono Vata, Pitta e Kapha.
Vata: governa le funzioni del corpo legate al movimento, quindi il sistema nervoso, la circolazione sanguigna, il battito cardiaco, i movimenti intestinali
Pitta: governa le funzioni del corpo legate al calore, quindi il metabolismo, la digestione, l’assimilazione
Kapha: governa le funzioni del corpo legate all’accrescimento, alla stabilità, alla lubrificazione e all’immunità.
I Tridosha Vata, Pitta e Kapha sono presenti in ciascuno di noi in misura variabile, e ogni soggetto ha uno di essi predominante, uno secondario e uno meno evidente. Un equilibrio armonioso tra queste tre energie o umori è di importanza fondamentale per la salute e la longevità; tutte le malattie, infatti, derivano da uno squilibrio tra i Dosha. Secondo l’Ayurveda, dunque, la comprensione dei tre Dosha è un requisito fondamentale per la determinazione di uno stato patologico anche in forma latente e per la guarigione di se stessi e degli altri. Ciascuno dei Dosha può essere immaginato come una invisibile forza, che agisce da catalizzatore per tutte le funzioni dell’organismo. Ogni individuo nasce con una particolare combinazione dei Tridosha, che determina le caratteristiche fisiche, emotive e mentali; con l’aiuto di determinate tecniche di indagine e con lo studio della persona, è possibile individuare la costituzione originaria dell’individuo e la sua condizione attuale.
Una diagnosi
ayurvedica considera per prima cosa il dosha individuale.
Esistendo molte cause
di malattie come ereditarietà, fattori congeniti, cause esterne e fattori
casuali.
Sono tante le figure
professionali oggi giorno a necessitare di rallentare e prendersi cura di sé;
dall’hostess al tassista, dal barista al macellaio, dal dentista all’operatore
ecologico, dall’impiegata all’operaio e via discorrendo.
Il denominatore
comune di tutte queste persone, in quanto esseri umani, è il tempo.
Non si ha più tempo
per sé stessi, o meglio, non si ha la voglia di impegnarsi seriamente su un
progetto basato sulla propria autostima.
Curando l’autostima
ci si rafforza dentro, si crea quell’energia che da troppo tempo è latente, e
qui il massaggio ayurvedico appropriato, dona un notevole impulso
positivo, fortifica lo spirito e ridà dignità e bellezza a
quella macchina perfetta che è il corpo umano.
L'Ayurveda è, dunque, un tecnica manuale di riequilibrio
bio-psico-energetico, che consente, anche con l’ausilio dei principi
medicamentosi contenuti negli oli utilizzati, di promuovere la vitalità,
la forza, la longevità e la salute, offrendo una sensazione di
benessere totale.
Questi sono soltanto i principi base. L’Ayurveda è un sistema
infinitamente complesso, che consente al medico o al terapista di
affrontare al meglio i nostri problemi di salute allo scopo di mantenere
il corpo e la mente in buona salute il più a lungo possibile.
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