Halloween
o, piu arcaico, Hallowe'en
indica la vigilia della festa di Ognissanti, cioè il 31 ottobre. Il
nome deriva dalla contrazione del nome medievale “All Hallows'
Eve”, dove Hallow è l’antico termine per Santo e Eve significa
vigilia. La contrazione può derivare anche da “All Hallows' Even”
in cui Even significa sera, visto che nella tradizione cristiana il
giorno di festa comincia con il vespero (tramonto) della vigilia.
Il
nome divenne in seguito Hallows’Even e poi Hallow-e’en e quindi
Halloween.All
allows even,
cioè la
sera in cui tutto è permesso,
inclusa la credenza che i defunti escano dalle tombe per far visita
ai vivi. L'improbabilità di questa etimologia risiede nel fatto che
la parola Halloween è attestata per la prima volta in epoca molto
recente, nel XIX secolo, esclusivamente negli U.S.A.
La
celebrazione della festa di Ognissanti, istituita dalla chiesa nel
610 e veniva celebrata il 13 maggio, come la festa di tutti i
Martiri. La celebrazione al 1° novembre risale all’VIII secolo,
quando la chiesa spostò la data. Questa scelta si inserisce
nell’azione pastorale del pontefice di quel tempo per portare
alla conversione la Germania. Infatti in quelle regioni erano
radicate le tradizioni del mondo celtico, che alla medesima data
celebravano la festa di Samhainain
o Samain, una sorta di capodanno che separava il periodo estivo da
quello invernale, con riferimenti anche al culto dei morti.
L'intento era così quello di sovrapporre la nuova festività alla
precedente per una rielaborazione dei miti celtici alla luce della
nuova simbologia cristiana.
Si ricollega forse a questo la tradizione odierna e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: "Dolcetto o scherzetto?". Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.
Intagliare delle zucche convolti minacciosi e porvi una candela accesa all'interno è il tradizionale rito di Halloween. Queste zucche si chiamano "Jack-o'-lantern" perchè traggono origine dall'omonima leggenda irlandese, tipica di questa ricorrenza. La leggenda racconta che il fabbro "Stingy Jack", ubriacone e dissoluto, vendette l'anima al Diavolo per pagare i suoi debiti di gioco. Incontrato il Demonio la sera di Halloween, Jack gli offrì da bere. Questi accettò, per poi poter riscuotere il dovuto. Jack però sfido il Diavolo, dicendo che dubitava che potesse trasformarsi in qualsiasi cosa volesse. Il Diavolo si trasformò in una moneta che avrebbe pagato la bevuta, e gli eccessi, di Jack. Il fabbro però fu lesto a mettere la moneta in tasca, assieme ad una croce d'argento che possedeva, impedendo così al Diavolo di ritrasformarsi. Jack si accordò con il Diavolo perchè lo lasciasse in pace per un anno, con il proposito nel frattempo di cambiare vita e redimersi. Il Diavolo accettò, ma Jack lasciò trascorrere il tempo senza ravvedersi e senza curarsi della moglie, dei poveri e andare in chiesa, come si era proposto. Quando l'anno successivo al giorno di Halloween il Diavolo si presentò, Jack riuscì ancora a bleffarlo, riuscendo a fare con lui un patto che prevedeva che non l'avrebbe preso per dieci anni. Però l'anno seguente Jack morì. Rifiutato dal Paradiso, si presentò all'inferno, ma anche qui il Diavolo, in base al loro patto lo rifiutò. Quando Jack si allontanò dalla porta dell'inferno, il Diavolo gli scagliò un tizzone ardente, che Jack pose dentro una rapa cava, per farsi luce nel suo eterno vagare alla ricerca di una dimora. Questa legenda irlandese voleva far meditare, specie i più piccoli, sulla condotta di vita e quanto fosse brutto il vagare nelle tenebre (reali e simboliche). Divenne tradizione scavare le zucche e illuminarle all'interno con una fiamma, per esporle di notte.
Quando si vedono i fuochi, causati dalla materia in decomposizione sulle sponde delle paludi, si dice che sia Jack O'Lantern che vaghi in cerca di riposo.
Feste pre-cristiane
I Celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi, un'usanza, peraltro, sopravvissuta anche in alcune regioni dell'Italia settentrionale ed in parte della Puglia e Basilicata. Da qui pare l'usanza del trick-or-treat (in italiano "dolcetto o scherzetto?"). Oltre a non temere gli spiriti dei defunti, i Celti non credevano nei demoni quanto piuttosto nelle fate e negli elfi, entrambe creature considerate però pericolose: le prime per un supposto risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme differenze che intercorrevano appunto rispetto all'uomo. Secondo la leggenda, nella notte di Samhain questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini e questo ha portato alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie terrificanti.Si ricollega forse a questo la tradizione odierna e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: "Dolcetto o scherzetto?". Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.
Intagliare delle zucche convolti minacciosi e porvi una candela accesa all'interno è il tradizionale rito di Halloween. Queste zucche si chiamano "Jack-o'-lantern" perchè traggono origine dall'omonima leggenda irlandese, tipica di questa ricorrenza. La leggenda racconta che il fabbro "Stingy Jack", ubriacone e dissoluto, vendette l'anima al Diavolo per pagare i suoi debiti di gioco. Incontrato il Demonio la sera di Halloween, Jack gli offrì da bere. Questi accettò, per poi poter riscuotere il dovuto. Jack però sfido il Diavolo, dicendo che dubitava che potesse trasformarsi in qualsiasi cosa volesse. Il Diavolo si trasformò in una moneta che avrebbe pagato la bevuta, e gli eccessi, di Jack. Il fabbro però fu lesto a mettere la moneta in tasca, assieme ad una croce d'argento che possedeva, impedendo così al Diavolo di ritrasformarsi. Jack si accordò con il Diavolo perchè lo lasciasse in pace per un anno, con il proposito nel frattempo di cambiare vita e redimersi. Il Diavolo accettò, ma Jack lasciò trascorrere il tempo senza ravvedersi e senza curarsi della moglie, dei poveri e andare in chiesa, come si era proposto. Quando l'anno successivo al giorno di Halloween il Diavolo si presentò, Jack riuscì ancora a bleffarlo, riuscendo a fare con lui un patto che prevedeva che non l'avrebbe preso per dieci anni. Però l'anno seguente Jack morì. Rifiutato dal Paradiso, si presentò all'inferno, ma anche qui il Diavolo, in base al loro patto lo rifiutò. Quando Jack si allontanò dalla porta dell'inferno, il Diavolo gli scagliò un tizzone ardente, che Jack pose dentro una rapa cava, per farsi luce nel suo eterno vagare alla ricerca di una dimora. Questa legenda irlandese voleva far meditare, specie i più piccoli, sulla condotta di vita e quanto fosse brutto il vagare nelle tenebre (reali e simboliche). Divenne tradizione scavare le zucche e illuminarle all'interno con una fiamma, per esporle di notte.
Quando si vedono i fuochi, causati dalla materia in decomposizione sulle sponde delle paludi, si dice che sia Jack O'Lantern che vaghi in cerca di riposo.
Negli
Stati Uniti le diverse tradizioni
legate alla festa di Ognissanti confluirono, fino ad arrivare alle
consuete moderne celebrazioni. Fu la massiccia immigrazione irlandese
del XIX secolo a portare nel nuovo mondo la tradizione di Halloween.
Qui però trovare le rape adatte ad essere scavate era più difficile
e quindi queste vennero sostituite con le zucche.
Nell'epoca
vittoriana furono gli strati più elevati della società ad
impadronirsi della festa: era di moda, negli Stati Uniti, organizzare
feste, soprattutto a scopo benefico, la notte del 31 ottobre. Era
necessario eliminare i collegamenti con la morte ed amplificare i
giochi e la parte scherzosa della festa.
Tradizioni simili in Italia
L'uso di
zucche o, più spesso in europa di fantocci rappresentanti streghe e
di rape vuote illuminate, è documentato anche in alcune località
del piemonte della ligura della campania del friuli(dove si chiamano
Crepis
o Musons),
dell'emilia romagna dell'alto lazion e della ,toscana dove la zucca
svuotata era nota nella cultura contadina con il nome di Zozzo
Anche in
varie località della sardegna la notte della Commemorazione dei
Defunti si svolgono le celebrazioni che hanno strette similitudini
con la tipica festa di Halloween d'oltreoceano, in diversi paesi si
preparano le Concas
e sos mortos
(le teste dei morti), ovvero zucche intagliate a forma di teschio,
illuminate da una candela, in altre località si svolge il rito de
"is animeddas" (Le animelle), de Su
bene 'e is animas,
o de su
mortu mortu,
dove i bambini travestiti bussano alle porte chiedendo doni. Questo
rito in molise viene chiamato "l'anim' de le murt".
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